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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/84

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tua professione conservarti così pura, così ragionevole, non è un vero miracolo? e non è il più bell’elogio questo che si possa fare alla educazione che hai ricevuta, ma anche di più al tuo cuore? Io appena ho idea di una donna che non sia civetta, e non puoi credere il disprezzo e quasi la rabbia che sento (perchè, e qual ragione abbiamo allora di lamentarci degli uomini?) figurati ora l’ammirazione che mi desta la tua virtù, i tuoi purissimi sentimenti... Ma tu già lo sai cosa sei per me, e cosa sarai sempre, onde lascia ch’io ti baci e ti ribaci, e mutiamo discorso.

Finalmente posso ringraziarti dei dettagli che hai la bontà di darmi intorno a Salvatori per cui, sia detto fra ne e la mia maliziosa amica, la Paolina Leopardi non ha verun interesse.

È vero ch’ella si era già accorta ch’egli è un bell’uomo; che il suo canto essendole piaciuto, poichè non ha ragione di essere tanto difficile, amava di sentire il parere di una persona intendente, il di cui silenzio la piccava assai; è vero che ad una festa di ballo ella non vide che lui, ma ciò era perchè tutti gli altri la annoiavano, è perchè quella era l’ultima sera in cui lo vide — ma tutto questo cosa prova? Io sfido le malignità di chiunque, anche quella di una certa signorina che io conosco, a dire che ciò provi, che io ho dell’interesse per Salvatori. Ed io spero che a quest’ora sarai pentita del tuo sospetto calunnioso, ed ora che avrai letto questa mia giustificazione, mi chiederai perdono umilmente.

E poi sappi che il genio e la bravura in ogni genere, ma singolarmente nel canto, m’inspirano