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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/89

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Ti ringrazio poi, o Nina mia, perchè hai voluto accompagnare il dono con una cara lettera, la quale continua a narrarmi i plausi che riscuote la mia amica, e mi fa vedere che tu sei più quieta e tranquilla che non credevo. Nina mia, questi uomini non valgono la pena che noi gittiamo per essi un sospiro. Non vedi come ci trattano, come ci disprezzano appena mostriamo loro che non siamo rimaste impassibili alle loro proteste? Essi sanno bene il male che cagionano, e non solo non se ne dolgono, ma ne vanno più lieti e trionfanti¸ Ebbene, disprezziamoli: facciamo loro vedere che non siamo poi tanto infelici quanto essi suppongono, e sopratutto guardiamoci bene dal prestar fede alle loro parole. Oh bisogna provar lungo tempo gli uomini prima di azzardasti a crederli degni del nostro amore, må per nostra disgrazia il cuore umano è impenetrabile, e noi povere donne restiamo quasi sempre ingannate e non ci è permesso neppure di lamentarci apertamente e di accusar gli uomini di iniquità, poichè essi hanno il diritto di far tutto!

Nina mia, già ti sarai accorta che il mondo non è così bello come lo promettevano i libri, non è vero? Noi entravamo piene di confidenza nella vita, sperando di trovare un mondo delizioso, sicure di trovar un cuore, almeno un cuore che ci amasse, ma di quell’amore puro e celeste, come credevamo che si trovasse, e che noi meritavamo poichè eravamo preparate ad amarlo con tutto l’ardore in spirito e virtù e poichè non eravamo in niente inferiori a quelle anime fortunate che ci dipingevano aver trovato la felicità in terra, poi troviamo che questo mondo delizioso si con-


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