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capito prima di altri, e lo ha fatto guardandosi dentro, che la propria vita non andava spesa per riempire il mondo di cose prive di senso, figlie solo delle logiche del mercato. E così un tris di proposte dove svetta luminosa la propria, cristallina coscienza (un incarto per bottiglia di vino realizzato con un foglio di giornale scelto per il titolo del giorno, un fiammifero di legno che si può usare due volte, una cartolina che può contenere alimenti per il corpo oltre che per l’anima).

Paolo Ulian, ancora: in ogni istante, opere misurate, mai forzatamente eclatanti, spesso silenti, sempre delicate, molte volte attraversate da una sana dose di humour, tra provocazione e sorriso, ma sempre con garbo (Castiglioni e Munari insegnano), senza mai dimenticarsi di dedicare attenzione alla valenza scultorea degli oggetti, perchè anche le presenze intorno alla nostra quotidianità hanno il "diritto" alla bellezza oltre alla necessaria funzionalità (Mangiarotti e Mari vigilano), e nel suo caso questa capacità espressiva à figlia di una rara, evidente sensibilità. B.F.