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Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/101

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esser stato quello eh’ alla Briseida le lettere arrecate avesse. La cameriera con grandissima letizia, peroché sapeva quanto piacere la Briseida sentiva ogni volta che lettere di Francia le erano portate, accomiatato che da lei Rinconetto si fue, che per altro però che per corriero conosciuto non aveva, alla padrona le lettere appresentò, narrandole il modo che tenuto il corriero aveva a dargliele, e oltre a ciò il comandamento che egli aveva dalla Delfina di appresentarsi a lei tostoché da Roma fusse espedito. Con sommo piacere la Briseida se le prese, e, prima baciatele, come era suo costume, e tutta soletta tiratasi in un’altra stanza, il plico aperse, nel quale di molta carta bianca piegata in guisa di lettere ritrovò. Per che maravigliandosi e diligentemente guardando se pure una sola parola in quella vedesse iscritta, le pervenne alle mani finalmente quella che tutta iscritta era, la quale con grandissima gioia aperse, sperando da quella intender la cagione di quelle altre senza scrittura alcuna cosi piegate. Incominciò adunque la bella donna a leggere, tanto eh’ al fine, con grandissimo stupore dello ardire di cui mandata l’aveva, si condusse. Erasi costei, come saggia e avveduta donna, troppo bene per lo innanzi accorta Gasparo portarle grandissimo amore, giudicandolo alle pruove che egli infinite volte, ritrovandosi alla sua presenza, fatto aveva e ad alcuni altri segni che il giovane guatandola faceva, quantunque grandissimo risguardo avesse avuto di fare che né lei né altri di ciò potesse avere accorgimento alcuno. E Amore, che di rado consente ch’altri ami invano, amando cosa libera e d’altrui laccio disciolta, aveva a costei, benché leggermente, pur talora fatto per lo innanzi sentire qualche puntura dello aurato suo strale. Ma, ora che tempo le parve avere onor di sua impresa, con quella maggior forza che potè, ad un tempo e la fiamma e lo strale nel cuore le avventò si fieramente, che in un punto ella non men di Gasparo divenne che di lei Gasparo si fusse. Laonde, incominciando sopra ciò diligentemente a pensare, vennegli a un tratto a memoria quanti travagli, quanti disonori e quante morti avevano giá tanti e tanti altri amanti sofferte per volersi cosi secretamente amare e godere, come ella