Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/173

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compagnia che mangiava la cervella d’una testa di vitello. A cui uno disse: — Le cervella ti fanno bisogno, e però ne mangi. — Ed egli rispose: — Io n’ho però piú nel capo di te, posciach’io ce n’ho tanta che mi basta per conoscere il mio bisogno e provvedergli; matu nulla non ce n’hai, e però non conosci e non provedi a ciò che ti manca. — Fu leggiadro motto — disse il Barbaro, — quantunque alquanto lunghetto. Né troppo fu dissimile a questo un altro che ne fu dato in risposta ad uno, che, avendo in una compagnia parlato tanto egli solo che aveva assordato il mondo, e poscia aveva ripreso uno, in un certo modo chiamandolo ignorante, perché non aveva mai detto parola, il quale gli rispose: — Fratello, le tue parole sono state cosi mal ragionate, con si poco proposto e con si p ca ragione, ch’io sono stato sforzato a credere che qualche maligno influsso corra oggi per le lingue e per li cervelli, e però mi sono taciuto. — Questi si chiamano «motti scoverti» — disse il signor Ercole, —i quali hanno piú grazia quando è piú provocato l’uomo a dirli; ma certo a me pare che assai piú belli sieno quelli che lasciano una muta conseguenzia nell’animo delle persone, ma che sia però chiara. Come fece un altro ad una cortigiana, che lo salutò in presenza d’alcuni che egli non avrebbe voluto, e soggiunse che le pareva averlo veduto di molte volte in casa sua; alla quale egli rispose: — E’ potrebbe essere, perché anco a me piace io spender poco. — E la trattò da persona da buon mercato. Il qual motto ha del buono che è chiaro e non dice il tutto. — Si — disse lo Sperone: — ma voi non avvertite che egli ha un poco dello empio, perché costei per salutarlo non meritava simile risposta; e da questo modo di motteggiare mi guarderei io assai. E ne fu cosi fatto un altro, che ne venne detto a Padova al Facenda; il quale, essendo in compagnia d’un altro, si pose a guardare un grandissimo becco legato di fuori sopra la strada; stimolato dal compagno, ch’aveva fretta, non si moveva: onde il detto campagno disse: — E’ pare, per Dio, che tu non abbi mai veduto il maggior becco. — Ed egli rispose: — Da tuo padre in fuori io non vidi mai il piú grande. — Per le quai parole furono per tagliarsi a pezzi. — Oh! senza dubbio