Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/217

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capo di quello era sovra l’acqua riguardante, venimmo. Dove, poiché tutti fummo con piacere adunati, comendando ognun di noi il luogo ove ci riducemmo, si per la piacevole ombra che quivi era, come ancora per l’amenitá del sito sovra l’acqua giacente, disse messer Emilio: — Mi parrebbe, signori, essendoci qua tutti noi per ragionare ridotti, perché alcuno non schifasse di essere il primo a dar principio a’ ragionamenti nostri, che si dovesse trarre per sorte quello che agli altri desse cominciamento, di cui poscia fosse la cura ordinatamente, secondo il parer suo, l’imporre a ciascuno ch’avesse il preso ordine a seguitare. — Onde, approvando ciaschedun di noi il consiglio di messer Emilio, furono senza indugio tratte le sorti, e il primo, che fuori tratto venne, fu messer Muzio. Il quale, percioché piacevole e modesto giovane era, cosi disse: — Grande fia certo il disvantaggio ch’io in questa giornata son per avere, dovendo io, per etá, per ingegno e per ogni altra cosa inferiore a ciascuno di voi, dare a questi ragionamenti principio. Ma, quel che se ne debba di ciò avenire, io pur dirò, sapendo troppo bene che tanto piú belli e gravi pareranno di ciascun di voi i ragionamenti, quanto, da umile e basso principio incominciando, sempre ne’ vostri, che seguiranno, anderete avanzando. Ma io, se cosi vi parerá, intendo che per questo giorno sia in libertá di ciascuno di quella materia ragionare che piú gli fia in piacere, si perché la varietá degli avenimenti piú di diletto vi fia per apportare, come ancora perche ciascuno possa di quello ragionare che a memoria gli tornerá, accioché alcuno non sia costretto a parlare di quello ch’egli non avrá mai udito o in altro tempo letto. — Onde, riposatosi egli alquanto e stando sopra di sé, rivoltosi verso i compagni, che attenti stavano per ascoltarlo, cominciò cosi: