Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/294

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prencipe verso un suo vassallo dirizzato, quello vi racconterò, accioché dall’opera di costui vi riduciate a memoria di narrarci de’ somiglianti, dando con si nobil materia alcun pregio ai ragionamenti di questo giorno.

Nel tempo che Carlo m tgno, di Pipino figliuolo, re di Francia, discese con grossissimo essercito in Italia, per movere contro a Disiderio re di longobardi aspra battaglia, ai quali per costui la distruzione ne succedette, si racconta di questo prencipe un egregio e memorabile fatto, il quale lui non meno nelle altre virtú eccellente e chiaro che nell’arte della guerra dimostra: eonciosiacosaché di Carlo sia universale la fama ch’egli avanzò di tutti i suoi antecessori la gloria, per religione e pietá verso Iddio, per bontá, per giustizia e altre risplendenti virtú. Nel governo delle guerre veramente fu non meno aventuroso che forte, percioché niun altro prencipe fu che in Europa tante province soggiogasse, tante genti e tante nazioni. Signoreggiò egli la Francia, la Spagna, l’Alamagna, la Polonia, la Sarmazia, l’Ungheria, la Schiavonia e la maggiore e miglior parte d’Italia. Avenne adunque che, quando egli prese diliberazione e si volse alla impresa di scacciar longobardi del regno d’Italia e si mise con grande essercito per ciò fare alla via, era verso alla fine del verno, e ancora le alte spalle de’ monti erano d’ogn’intorno di nevi coperte; onde, nel trappassar dell’Alpi, si ritrovò con le sue genti in un luogo tutto circondato da folte e altissime nevi, ove erano li freddi grandissimi. Per la qual cosa, essendo Cario qua giunto, e sofferendo i suoi soldati la sovrastante e intensa freddura, stando il re sotto un certo riparo intorno al fuoco, vide uno de’ suoi soldati, giá d’anni pieno e antico, il quale per lo freddo aere era poco meno che tutto agghiacciato. Di cui Carlo divenuto pietoso, e vedendo il suo veterano soldato tramortito dal Ireddo, non avendo allora né alla reai dignitá né al grado suo alcuno riguardo, ma considerando quel soldato essere vecchio e debole, lui fresco e robusto, non dubitò del luogo proprio di levarsi; e con quelle mani, ch’avevano tante vittorie acquistate, puose a sedere nel suo luogo colui, il corpo di cui, per la gran freddura rigido e duro divenuto, non punto si risentiva: giudicando