Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/357

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posto fine, e dall’altra parte vedendo messer Ercole che alcuno piú a parlare non restava, in piedi levatosi, cosi disse: —Signori, avendo ciascun di voi per oggi l’ufficio suo fornito del ragionare, e appressandosi oggimai al tardo, tempo mi pare ancora eh’io appo di voi deponga la signoria della giornata, rimettendovi in libertá di fare, per quanto avanza alla sera, quello che piú a grado vi fia. — Poiché cosi ebbe detto messer Ercole, tutti da sedere ci levammo; e, della loggia usciti, per lo piacevole giardino andammo discorrendo: e, ristoratici prima alquanto con dilicati frutti e freschi vini del caldo e della fatica del giorno, lasciando al siniscalco la sollecitudine delle altre cose, alla porta ne venimmo: e d’indi, verso le mura presa la strada, secondo il nostro costume, gimmo fino a tanto del fresco pigliando, che, essendo giá il sole andato sotto, e presosi infra di noi commiato, ciascuno a suo piacere, infino al mercole seguente, alla sua casa si raccolse.