Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/360

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compagni, se egli fosse stato possibile o cosi in piacere a voi, a me grandemente sarebbe stato caro che altri che io nella presente giornata guidare dovesse i ragionamenti vostri; ma, poiché l’ordine cosi ricerca, e voi pur cosi avete disposto ch’io per oggi vi tenga il reggimento e, dando innanzi agli altri al ragionare cominciamento, tutti v’assicuri, e io il farò volentieri. — Cosi detto, noi, da sedere levatici, uscimmo nel giardino, e in quello, per buona pezza sotto i pergolati delle viti dimorando, tanto si stette, che, essendo giá la ora venuta del desinare, e tutte le cose a quello opportune diligentemente dal siniscalco apprestate, fummo da lui chiamati alle tavole. Alle quali postici a sedere, per lo fresco mangiammo; e, poiché desinato si ebbe, tolte via le tavole, secondo la nostra usanza, chi in qua e chi in lá se n’andò a trattenersi, si come era in piacere di ciascuno, fino che il sole saliva, ferventissimo al mezogiorno. Ma, poiché quello ebbe giá passato il cerchio di merigio, messer Fabio, chiamando tutti i compagni e adunatili insieme, quelli invitò all’usato diletto del ragionare. Laonde, scesi giú per le scale della casa, ci riducemmo da capo nel giardino, e, ritratti sotto la fresca loggia e ripostine a sedere, doppo brieve spazio attendemmo che messer Fabio a tutti gli altri, ragionando, desse principio. Il quale, alzando verso i compagni il viso, cosi cominciò a dire: