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Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/91

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d’ accostargli la bocca al viso; per che pareva al negromante che egli vivo vivo se lo volesse inghiottire. Scaltro, ch’ogni cosa vedeva, scoppiava dalle risa; e, avendone preso un pezzo di solazzo e temendo che il grido di Nebbia da’ vicini sentito fosse, subito comandò a quattro suoi compagni, i quali di suo aviso erano venuti in quel loco per ridersi con esso lui, che con i capperoni delle lor cappe in capo, a guisa di diavolo, si lasciassero vedere e portassero il negromante quindi lontano un pezzo. Prestamente ogni cosa fu fatto. La qual cosa vedendo il vecchio, impaurito si fuggi dove meglio seppe, credendosi fermamente quelli esser diavoli che portassero l’amata, o per la mala vita ch’ella teneva, opur per diffetto del negromante che male avesse saputo far l’incanto, giurando e promettendo a Dio mai piú con costei, benché i diavoli non le facessero altro danno, non si impacciare. Fu, con grandissimo suo spavento, il negromante, senza saper da cui, né ciò che dovesse di lui avvenire, buon pezzo lungi portato e poscia lasciato. Fra quale spazio Scaltro, cosi vestito come era, che tutto Nebbia pareva, se n’andò alla casa di esso Nebbia, che una bellissima moglie aveva; e, picchiato l’uscio, gli fu da lei, che prima guatato dalla finestra l’aveva e in iscambio del marito tolto, subitamente aperto. Ond’egli, senza salir le scale o fare altro motto, cosi allo oscuro, benché con qualche suo discommodo, colse delle fiche del mese di aprile, e poscia, senza altro dire, di quindi si parti, e la femina, che ancor non s’era accorta di lui, maravigliosa e stupida lasciò. La qual non lungo spazio ci stette, peroché non appena fu Scaltro partito, che il marito, vestito da femina, lasso e quasi senza spirito per lo ricevuto spavento, arrivò; e, battuta la porta, fu da lei per la fenestra dimandato chi fusse. A cui egli con voce tremante e fioca rispose ch’aprisse, ché egli era Nebbia. La moglie, a cui egli pareva esso alla voce, disse: — Come domine è questo? ché voi or ora, vestito con i vostri panni, séte stato abbracciato con essa meco appresso della scala con grandissimo piacere, e ora, che non ci è passato un momento di tempo, siete vestito da femina? — Allora il misero, che la moglie piú cara aveva che