Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. I, 1929 – BEIC 1889888.djvu/323

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xi - la caduta 317


     O, se tu sai, piú astuto
i cupi sentier trova
colá dove nel muto
aere il destin de’ popoli si cova;
     65e fingendo nova esca
al pubblico guadagno,
l’onda sommovi, e pesca
insidioso nel turbato stagno.
     Ma chi giammai potria
70guarir tua mente illusa,
o trar per altra via
te ostinato amator de la tua Musa!
     Lasciala: o, pari a vile
mima, il pudore insulti,
75dilettando scurrile
i bassi geni dietro al fasto occulti. —
     Mia bile al fin, costretta
giá troppo, dal profondo
petto rompendo, getta
80impetuosa gli argini; e rispondo:
     — Chi sei tu, che sostenti
a me questo vetusto
pondo, e l’animo tenti
prostrarmi a terra? Umano sei, non giusto.
     85Buon cittadino, al segno
dove natura e i primi
casi ordinar, lo ingegno
guida cosí che lui la patria estimi.
     Quando poi d’etá carco
90il bisogno lo stringe,
chiede opportuno e parco
con fronte liberal che l’alma pinge;
     e se i duri mortali
a lui voltano il tergo,
95ei si fa, contro a i mali,
de la costanza sua scudo ed usbergo.