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XVI
IL DONO
(Alla marchesa Paola Castiglioni)
[1789-90]
Queste che il fero allobrogo
note piene d’affanni
incise col terribile
odiator de’ tiranni
5pugnale, onde Melpomene
lui fra gl’itali spirti unico armò;
come, oh come a quest’animo
giutigon soavi e belle,
or che la stessa Grazia
10a me di sua man dielle,
dal labbro sorridendomi,
e da le luci onde cotanto può!
Me per l’urto e per l’impeto
de gli affetti tremendi,
15me per lo cieco avvolgere
de’ casi, e per gli orrendi
de i gran re precipizii
ove il coturno camminando va,
segue tua dolce immagine,
20amabil donatrice,
grata spirando ambrosia
su la strada infelice;
e in sen nova eccitandomi
mista al terrore acuta voluttá: