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iv - l'amorosa incostanza 75


V

Corilla. Temerario, io giuro al cielo

proverai la mia vendetta.
Montano. Ah perdona, o mia diletta,
lo mancai per compagnia.
So che feci una pazzia,
e mai piú non la farò.
Corilla. Proverai la mia vendetta,
una furia ognor sarò.
Pastore audace,
senti una furia
come P ingiuria
sa vendicar.
Montano. Ah, datti pace,
no, non lo far.
Corilla. Io ti dirò: — Mio core,
moro per te d’amore:
caro, non posso piú. —
Montano. Oh cara pastorella!
vendetta cosí bella
trovata mai non fu.
Corilla. Allora in un momento
io cambierò talento;
e ti dirò cosí:
— Insolente, mal creato,
vanne via, tu m’hai seccato:
non ti posso sopportar. —
Montano. Ah, perdono!
Corilla. Ascolta ancora.
Montano. Che dirai?
Corilla. Dirò cosí:
— Oggetto amato
degli occhi miei,
solo mio bene,