Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/188

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dilettevole, come nelle altre amano di veder congiunto l’utile al dilettevole stesso. Per questa ragione non solamente le opere che si chiamano dell’eloquenza e della poesia, ma quelle ancora d’ogni altra specie vanno comprese sotto al genere delle belle lettere, in quanto che sono capaci della sopraccennata bellezza. Vastissima e delicata è la presente materia delle belle lettere, per le molte spezie diverse di componimenti che si comprendono in essa, per la moltiplicitá delle regole comuni e rispettive, e per la quantitá e la sottigliezza delle osservazioni che riguardano la materia stessa e le particolari spezie de’ componimenti, e le circostanze diverse della loro applicazione. Ma, siccome le regole sane e genuine, fissate e promulgate dagli eccellenti maestri, e cosí le giuste ed utili osservazioni fatte sopra i vari generi dei dire, hanno tutte per naturale e necessario fondamento i principi generali, cosí giova prima d’ogni altra cosa aver conoscenza di questi.

Capo II

De’ principi generali in genere. 1 principi generali delle belle lettere sono certe nozioni e massime risultanti dalla osservazione, le quali, riconosciute comunemente e perpetuamente per vere e per utili, servono come di punti determinati, da’ quali si può con sicurezza partirsi per ben giudicare e per bene operare in materia di belle lettere. Questi principi si chiamano «generali», perché si applicano egualmente e servono di norma ad ogni genere dello scrivere; oltre che si applicano e servono di norma alle altre arti, le quali, sebbene per diversi mezzi e con diversi strumenti, nondimeno tendono tutte allo stesso scopo che le belle lettere, e le quali perciò, non meno che l’oratoria e la poesia, hanno il titolo di «belle arti».