Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/14

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8 viii - novella

altro pennello, che ella non gli avea recato, volle prima correre una lancia, acciocché egli, aspettando dappoi, non avesse a guastar l’opera fatta di fresco. E, poiché egli ebbe allentato lo straccale all’asin suo, intanto che l’Agnoletta si rimettea dalla fatica, le pinse di nuovo al sito medesimo un si bello animaletto, che tutto somigliava a quello di Baccio; e, perché costui era piú scaltrito del fistolo, gli pinse in cima al capo anche un paio di cornicini. Del che quantunque monna Agnoletta si fosse avveduta, pur, pensando che anche quel di Baccio le avesse, non ne pensò piú lá; e, non saziandosi di ringraziarlo, gli faceva le piú amorevoli carezzocce che mai gli avesse fatte. Ma non passaron cinque o sei di, che per lo arrivo di Baccio dovettero intralasciar quella lor tresca. La qual cosa, benché molto dolore arrecasse a madonna, non però molto rincrebbe a Masino, che, avendosi fatto, come giovin ch’egli era, un’altra innamorata, ornai poco si curava di questa che gli dovea mancare. Ma Baccio non giunse appena alla sua casa, che volle veder come si stesse l’agnello, e, veduto che egli avea le corna, rimase si maravigliato e fuor di sé, che non sapea quel che e’ si facesse. Pure, alla fine, tornato in sé e accortosi della beffa, si volle morir di dolore, e detta una carta di villanie all’Agnoletta, poco mancò che e’ non la discacciasse di casa; se non che ella, e con iscuse e con lagrime e con moine, seppe imbecherarlo si bene, che Baccio, siccome uomo di facile contentatura, le perdonò, amando meglio che le corna si stessero sotto alla camicia della moglie rimpiattate che porsele col romor da se medesimo in sulla testa. Masino però, siccome un ragazzo che aveva il cervello sopra la berretta, poco stimando la propria e l’altrui riputazione, andava per tutti i chiassi raccontando l’avvenimento e facendone le sghignazzate; onde la moglie di Baccio ne andava per la bocca d’ognuno, e non piú l'Agnoletta, ma, dall’agnello, l’Agnelletta era chiamata.