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VI DICHIARAZIONE LETTA IN SENO ALLA MUNICIPALITÀ DI MILANO NELLA SEDUTA DEL 3 TERMIDORO ANNO IV [1796) Si domanda se la causa della libertá milanese si tratti a Parigi; se si tratti a Milano; se si tratti in ambedue i luoghi ; o se veramente si tratti in nessuno dei due luoghi. Se si tratta a Parigi, si domanda se si tratta direttamente col corpo governativo francese in autentica forma diplomatica, o se non si faccia che parlarne privatamente con alcuno dei membri del direttorio o con alcuno de’ ministri del direttorio medesimo. In ognuno dei detti casi, si domanda in quale stato di probabilitá o di fiducia si creda essere il mentovato affare, non apparendo finora ben chiaro, né dalle lettere scritte da Parigi alla nostra municipalitá, né dalle asserzioni formali o piú volte incidentemente fatte dal cittadino Serbelloni dopo il suo ritorno, quale veramente sia lo stato medesimo. Se il detto affare si tratta a Milano e nello stesso tempo anche a Parigi, si domanda se questo si tratti da privati zelanti cittadini ovvero da alcuni membri municipali. In questo secondo caso, si domanda se la municipalitá abbia o no deputato alcuni suoi membri a trattare su tal proposito colla superioritá francese qui esistente.