Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/289

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pubblico incerto e diffidente sopra le costituzioni fondamentali dello Stato e sopra l’amministrazione governativa, poiché da questa ne soglion nascere piú mali che beni. Sdegno vivo suscitano invece in lui le notizie che riferisce nel n. xxxi (2 agosto) intorno al «numero de’ negri, cioè uomini, comperati da diverse nazioni cristiane in Affrica l’anno 1768», che è di 104.100. A questo proposito esclama: Ecco come una parte del mondo va a distruggersi nell’altra, e come le nazioni cristiane trafficano questa distruzione! Chi potesse sapere quanti di questi negri, cioè uomini, periranno in un anno di fatica e di patimenti! Sempre con la politica del governo di Vienna, ma anche senza dubbio colle sue simpatie personali, si ricollegano i frequenti accenni alla lotta tra i còrsi capitanati da Pasquale Paoli e i francesi, lotta che volgeva ormai alla fine. Proprio in quell’anno infatti il Paoli lasciava la sua isola e, dopo essersi incontrato con Giuseppe II, passava in Inghilterra (si vedano i numeri iv, xxm, xxvi, xxvm, xxx, xxxi, xxxiv, xliu). Mi accontenterò di riferire qualche passo piú notevole. Per esempio, nel n. iv (25 gennaio), con la data di Firenze, 13 gennaio, si legge : Abbiamo notizie molto diverse e in parte contraddittorie dalla Corsica. Ciò che si rileva di certo dal complesso de’ fatti si è che l’irsuta libertá di que’ bravi isolani passeggia ognora fra le nevi col coltella alla mano, cercando di respingere verso il mare le catene di cui vien minacciata. E, dopo aver descritto minutamente i maneggi dei francesi per sopraffare i còrsi con la frode e le loro battaglie contro gli isolani, guidati dal Paoli, finisce il racconto con una nota quasi comica : Si aggiugne che il signor generale [Paoli], per bene usare di questa vittoria, passò immediatamente ad assalir San Fiorenzo;