Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/69

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Orientale. Qui fu dove il colpo d’occhio riuscí per ogni sua parte dilettoso e sorprendente; imperciocché era quivi piú che in ogni altra parte grande il concorso del popolo, ed eransi schierate dall’un lato e dall’altro tutte le carrozze, e la mascherata aveva spazio di spiegarsi e di presentarsi allo sguardo tutta in un punto. Laonde quei carri, que’ trionfi, quelle splendide mute, quelli ornati cavalli, quelle piume svolazzanti sul cappello delle maschere, in mezzo a tanta folla di popolo e di carrozze, acquistavano maggior bellezza, e facevano piú sorprendente veduta. Poiché fu quindi partita la mascherata, s’avviò direttamente al ducal palazzo, dove la magnifica Badia ebbe il singolare onore d’essere ammessa a baciar la mano alle LL. AA. RR. A queste l’abate fece nella sua lingua un ossequioso ed umile complimento, in nome del suo corpo, frattanto che gli altri facchini dispensavano eleganti poesie relative alle circostanze, e scritte medesimamente nella lor lingua colle traduzioni toscane a lato. Dopo di ciò, i facchini e le facchinelle fecero, alla presenza de’ medesimi principi, un ballo alla foggia della loro nazione. Per fine, umanissimamente congedati, entrarono nel teatro a gran lume di torchi, dove occuparono le sedie per essi destinate; poiché S. A. R. si degnò graziosamente di conceder che la Badia serbasse le sue antiche costumanze. Cosi, colla recita della serenata, ebber fine i divertimenti di questo giorno. Ne’ due giorni venti e ventuno non si diedero pubblici spettacoli per motivi di domestica religione dell’augustissima famiglia, a cui S. A. R. volle esattamente conformarsi. Solamente la notte del di ventuno fu dato un gran ballo da S. A. S. il signor duca di Modena ai reali sposi e a tutta la nobiltá. Tale festa ebbe pienissimo e splendido concorso, e riusci per tutti i capi magnificentissima e degna del principe che la diede e de’ principi a cui era consecrata. Ma, sopravvenuto il giorno ventidue, venne questo celebrato con un nuovo genere di pubblico divertimento ; e questo fu la corsa de’ barberi. Per dare lo spazio necessario a questo spettacolo, furono abbattute le due facciate che chiudevano la sopra