Pagina:Parla una donna Serao.pdf/13

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prefazione xiii

sti lunghi giorni, questi anni, ahimè!, sono cancellati, sono perduti, per la loro arte. Con profonda devozione, con profonda dedizione, esse hanno preso e tenuto un posto qualsiasi di donna, nella immensa folla muliebre: e hanno dato le loro energie a un lavoro qualsiasi, dei più semplici: e hanno messo ogni loro ingegno, a essere consimili a tutte le altre donne, che faticavano per alleviare le pene della guerra ai soldati sul fronte, alle famiglie deserte dei loro cari, nelle città e nei paesi. E queste donne, fra cui, alcune, preclare per il nobilissimo talento, e per l’alta coscienza di arte, e per le opere durature, compirono, per amor patrio ardentemente sentito, il più tacito e il più puro fra i sacrifici, rientrando nell’ombra, confondendosi nella folla, operaie sconosciute del bene, in un ospedale, in un’ambulanza, in un posto di soccorso, in un ufficio di notizie, in un laboratorio di cucito, in un salotto dove si lavorava di calza....

Così, io, ultima fra tutte queste mie grandi sorelle, ho fatto, come loro, un silenzioso e tenace esercizio qualsiasi di lavoro, un lavoro qualunque, che non deve esser qui notato, per-