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PREFAZIONE


Solenne di sventure e di glorie, di speranze e di disinganni ci si affaccia nella storia d’Italia l’anno 1848. — Gli Statuti proclamati e la guerra felicemente iniziata sembravano mostrar vicina l’ora del l’indipendenza e della libertà.

Non bastò per allora quel magnanimo slancio! — La guerra, pur gloriosa sempre, fu infelice; e di quel memorabile movimento solo rimase e dura, mercè la lealtà del Principe ed il senno del Popolo, lo Statuto Subalpino. — E mentre negli altri Stati Italiani la voce dei Parlamenti veniva soffocata, qui, in questa estrema parte della Penisola, quasi tempio di Vesta destinato a custodire accesa la fiamma per tempi migliori, la tribuna nazionale, intorno a cui vennero a raccogliersi le più elette intelligenze proscritte dalle altre Provincie, teneva viva la libera parola d’un popolo generoso, a cui nuovi auspizi paiono augurare alti destini.

Ond’è che, se generalmente gli atti delle Assemblee legislative sono documenti per sè importanti come quelli che riflettono la vita