Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/149

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venga ad aggravarsi i’onere dallo Slato assuntosi, ad accrescersi cioè il pericolo che, rendendosi il prodotto della strada incapace a coprire l’interesse del 4 i/2 per cento da corrispondersi alle azioni, vi debba, tosto o tardi, per più o meno lungo tempo, sopperire lo Stato; mala Commissione, calcolando colle cifre dal Ministero prodotte nella relazione anteposta al progetto di legge, non ebbe difficoltà a riconoscere che ia rendita media delia strada, secondo l’esperienza dei trascorsi mesi, supera sin d’ora l’interesse non solo delle azioni create colla legge di concessione, ma di quelle altresì ad emettersi in dipendenza di questa legge, nè è a credersi che ia rendita sin qui verificatasi abbia raggiunto il suo culmine, e non sia piuttosto per aumentare col progresso dei tempo, siccome avviene di ogni strada ferrata di recente avviata; il che vuol tanto più essere detto d’una strada che per la ferrovia di Savoia in costruzione, e per le importanti fonti da cui verrà ad essere da quella parte alimentata, può considerarsi come una linea di grande comunicazione, e presenta la speranza di un prospero avvenire. Sarà perciò sempre maggiormente ipotetico il caso in cui lo Stato abbia a soggiacere a qualche sacrificio per la promessa guarentigia.

Sono egualmente evidenti e persuasive le dimostrazioni in cui si estende la relazione ministeriale per provare cbe il danno che potessero per avventura risentire le finanze dalTaccettare ai pari in pagamento degli anticipati interessi le indicate 386 azioni, mentre scapitano del loro valore nominale, e dal ritenerne momentaneamente la metà per loro conto, è abbondantemente compensato dall’anticipata riscossione delle lire 193,328 05 1/9, ma più ancora dal maggior prezzo che si potrà ricavare dalia vendita delle altre azioni a mani del Governo, e dal vantaggio di poter adoperare il capitale da esse rappresentato per le esigenze dei pubblico servizio, dacché si fece assegnamento sopra di esso nel bilancio, e si richiederebbero ben maggiori sacrifizi per provvedere altrimenti il capitate medesimo. La vostra Commissione non esita perciò a proporvi l’adozione pura e semplice del progetto del Ministero, di cui gli articoli 1 e 2 stabiliscono l’aumento del capitale sociale e del numero delle azioni, ed il 3 ed il 4 il modo d’impiego delle nuove azioni ad emettersi sotto le cautele richieste dall’interesse dello Stato.


Relazione del presidente def Consiglio ministro delle finanze (Cavour) 9 gennaio 1855, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Camera nella tornata del 5 stesso mese.

Signori! — Ho l’onore di sottoporre alle deliberazioni del Senato un progetto di legge adottato dalla Camera dei deputati nella seduta del 8 gennaio volgente, per cui il capitale sociale della ferrovia da Torino a Susa, stabilito colla legge del 14 giugno 1882 in lire 6,270,000 viene accresciuto di lire 230,000 e portato cosi a lire 6,800,000 mediante una emissione di azioni 460 di lire 800 caduna, con decorrenza dal i° gennaio 1835 in aggiunta alle 12,540 azioni di cui nella legge succitata.

Cosiffatto aumento fu richiesto dalla maggioranza degli azionisti della ferrovia suddetta allo scopo principalmente di ^ rimborsare le finanze delle loro anticipazioni per gli interessi del 4 1/2 per 100 che dovettero corrispondere sulle azioni emesse quando la strada non era ancora in esercizio, ed altresì per costituire un piccolo fondo di riserva onde provvedere alle spese ordinarie, come anche alle spese eventuali lasciate a carico della società e far luogo così ad un dividendo sui prodotti delia strada oltre l’interesse dei 4 1/2 a norma di quanto stabilisce la legge summentovata.

I motivi che consigliarono il Governo ad assecondare tali instanze essendo ampiamente sviluppati nella relazione che accompagnò la proposta legge alia Camera dei deputati nella seduta del 30 novembre ultimo scorso, io non posso che riferirmi ai motivi stessi per appoggiarne l’adozione presso il Senato.


Relazione fatta al Senato il 3 febbraio 1855 dall'ufficio centrale composto dei senatori Audiffredi, Sclopis, Ricci A., Marioni, e Di San Marzano, relatore.

Signori! — Lo statuto della società della strada ferrata da Torino a Susa veste un carattere dissimile da quello delie altre società istituite in pari tempo pella costruzione di altre strade ferrate del regno.

In esso l’intervento del Governo era biforme: dall’un canto questi s’associava all’impresa assumendo a suo carico la metà delle azioni ; dall’altro s’erigeva in garante della società assicurando agli azionisti il 4 1/2 per cento.

Questo 4 1/2 percento è stato poi pagato dal Governo finché la via fu in costruzione; e dopo la sua apertura bastarono gli utili di essa per far fronte al servizio dell’interesse fissato. Ne risultò quindi a favore del Governo un credito di lire 193,328 05 1/2.

Ma la legge per altra parte stabiliva che, venendo il caso di un sufficiente dividendo, fosse bonificato al Governo lo avanzo fatto, applicando a suo profitto quelle somme annuali che sopravanzassero al servizio del 4 e 1/2 per cento dovuto agli azionisti.

Ora ne risultò dall’esperienza che questa vincolazione, la quale fissa invariabilmente il profitto delle azioni al solo 4 e 1;2 finché sia soddisfatto il debito verso lo Stato, produsse un risultato sfavorevole nel valore commerciale delle stesse azioni le quali non godettero alla Borsa di quei vantaggio, che avrebbe pur dovuto loro procurare la bella riuscita dell’impresa.

La maggioranza quindi degii azionisti venne in pensiero di proporre al Governo Timmediato rimborso della sopra accennata dovuta somma coll’emissione di 460 nuove azioni, l’importo delle quali peila concorrenza di 386, calcolate a) pari, servirebbe a soddisfare la somma avanzata dalle finanze, mentrechè le restanti 74 si terrebbero come fondo di riserva da destinarsi a far fronte a varie spese correnti.

Lo Stato entrerebbe dunque in quest’operazione nella doppia sua qualità d'azionista e di creditore.

Non occorre parlare della convenienza come azionista. La proposta stessa fatta dalia maggioranza dei proprietari delle azioni è una prova sicura del vantaggio che la società si lusinga di rilrarne.

Circa poi il secondo punto, quello del venire io Stato soddisfatto del suo credito con azioni calcolate al pari, mentre esse scapitano alla Borsa, gioveranno le seguenti osservazioni :

1° Essere già stabilito di comune accordo che delle 386 azioni di cui s’incarica i! Governo, la metà, cioè 193, saranno rimesse pure al pari alia società costruttrice della strada per residuo credito: nuovo argomento in conferma sulla convenienza dell’operazione; 2“ Essere chiaro che lo Stato ritrarrà un benefizio positivo'