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EL 1853-54

Relazione fatta alla Camera il 14 marzo 1854 dalla Commissione composta dei deputati Costa, Arconati, Peyrone, Lolli, Ravina, Buttini, e Monticelli, relatore.

Siononi! — DI tutte le riforine finanziarie operate in questi ultimi anni, quela che maggiormente soddisfece alle spe- ranze concette da chi la proponeva ed adoltava fu senza dub- bio la riforma della tariffa postale. Il ministro degli affari esteri nel proporvi alcune modificazioni ed aggiunte, che l’e- sperienza sembrava suggerire, alla legge 18 novembre 1850, produceva le cifre atte a far meglio conoscere l’ au- mento di entrata in questo ramo della pubblica finanza, au- niento che accenna di voler continuare, giacchè pel mese di gennaio del corrente anno nella sola direzione di Torino fu- reno introitate lire 6000 di piú che nel mese corrispondenta dell’anno seorso,

Mossa da cosí lieto risultamento la vostra Commissione, prima di addentrarsi nell’esame di questo progetto di legge, volle accertarsi se mai si dovesse credere giunto il momento di azgiungere altri passi a quelli giá fatti in questa via di utili riforme. A tale riguardo.di due quistioni occupavasi essa principalmente. In primo luogo della posizione di mol- fissini commni, i quali, per essere privi d’uffici postali, deb- bono sottostare a una spesa per far togliere o portare ai piú vicini uffici postali le lettere e i plichi, spesa dalla quale do- vrebbero essere esonerati; secondariamente, se non fosse il caso, onde maggiormente diff.ndere Puso dei francobolli, di fissare una diversa fassa (ra le lettere in quel moda affrancate e quelle non affeancate, minore per le prime che per le ses conde. Giustizia ed eguaglianza vorrebbero che, mentre nelle priticipali cittá dello Stato le lettere sono portate senza au- mento di tassa al domicilio del destinatario dai porta-lettere, non vi fosse nella massima parte dei comuni rurali ritardo e magg ore spesa per le corrispondenze, per cui in molti luo- ghi, anche vicim ai grandi centri di popolazione, ie lettere impiegano parecchi giorni onde percorrere brevissime di- stinze, e costano poi una seconda tassa sia che essa venga pagata dai destinatari o mittenti, sia che venga sepportata dalle comuni o provincie (1). II piú aeconcio e forse unico mesro per togliere quesl’ingiustizia è l’istituzione dei fulto- rini rurali a spese dello Stato, come si pratica presso altre nazioni. Ma gli studi accurati fatti a questo riguardo dal- l’amministrazione delle poste fanno giongere a circa un mi- lione di annue lire la spesa che sarebbe necessaria per questi faltorini rurali. Nello stato d’angustia in cui versano oggi le pubbliche finanze poteva e doveva la vostra Commissione proporre che esse fossero gravate di somma cosí ingente? Arroge che, a parere di taluno, questa quistione sarebbe assai piú opportunamente trattata nella discussione del bi- lancio.

Quindi gli è con rammarico che la Commissione non osa proporvi una misura d’altronde giusta, giacchè sotto questo aspetto tenderebbe a rendere uguale il trattamento deilabitante dei minori villaggi a quello di cui giá gode chi abita nelle cittá piú popolose,

Per ciò che riflette i francobolli due opinioni trovavansi in presenza : una voleva ridurre il valore del francobollo della lettera semplice a centesimi 45, e portare la tassa della lettera semplice non affrancata a centesimi 2%; D’altra

(1) Le due provincie di Saluzzo e Pinerolo spendevano fino a questi ultimi tempi annue lire 200 ciascuna pel trasporto delle corrispondenze,

proponeva che, mantenuta la tassa attuale di centesimi 20 per la lettera semplice affrancata, fosse poi soggetta a una sopratassa di centesimi 10 la leltera non affrancata. Ma gli inconvenienti che si temevano dai due sistemi additati non permettevano alla Commissione di adottarne veruno. Diffatti, entrambi rendevano eccessiva la tassa delle lettere non af- francate, specialmente per i Inoghi assai vicini e per i quali è giá grave la tassa attuale; entrambi accrescevano il nu- mero dei rifiuti, dimenticavano la tassa per le lettere distri- buite dallo stesso uffizio che le riceve, e finalmente non pre- sentavano per la finanza una fondata speranza d’accresci- mento nell’entrata; giacchè nel primo sistema, supponendo anche che la metá delle lettere fosse coperta dal francobolla, non si avrebbe neppure, con un numero di lettere uguaie all’attuale, l’introito che cra si ha, e ciò a cagione della maggior perdita sui rifiuti; nel secondo poi si andrebbe forse contro Jo scopo che si proponevano Parlamento e Governo nello stabilire una diminuzione della tassa delle lettere, A. queste ragioni altra ne aggiungeva Ja speranza, che senza nulla innovare si sarebbe gradatamente ottenuto di diffon- dere l’uso dei francobolli, come dimostra l’introito progres- sivo che se ne ricavò nello scorso triennio (1), e che si fa- rebbe forse maggiore se, ad imitazione di altre nazioni, al- lorquando una lettera è presentata all’affrancazione, l’impie- gato, dopo averla munita di francobollo, la rendesse al mit- tente onde questi la gettasse nella buca.

Limitossi pertanto, o signori, la vostra Commissione ad esaminare quelle modificazioni ed aggiunte che il Ministero vi proponeva, e che essa crede utile l’aduttare per le ragioni che si diranno.

Articolo 2. L’aggiunta che si propone all’articolo 2 s’ ap- poggia sulle intricate e Innghe formalitá, d’altronde giuste, che sono necessarie perchè venga restituita al mittente la lettera da lui ridomandata, Il mittente che vuol riavere una lettera rivolgesi al direttore divisionario, il quale domanda prima una esatta descrizione di esss, ordina poscia al diret- tore degli arrivi e partenze di far cercare e portargli la let- tera, la quale (riconosciuta conforme al vero la descrizione) è aperta, soltanto onde riconoscerne la firma, alla presenza di due testimeni e dell’ispettore o verificatore, Si stende quindi apposito processo verbale che viene sottoscritto dal: mittente, dai testimoni, dal direttore e dall’ispettore o veri. ficatore, e finalmente la lettera è consegnata, non senza che il richiedente ne lasci opportuna ricevata, Ognun vede quanto spreco si fa di tempo, fatica e carta; sará dunque riconosciuta giusta la proposta. Nè forte può dirs la tassa, poichè per la lettera, il cai ritiro dal corso è importante, nessuno si lagnerá di dovere spendere alcuni centesimi, ma forse quella stessa piccolissima somma tratterrá dal rido- mandare una lettera colui che lo facesse senza una assoluta necessitá.

Si dice in quest’aggiunta corso ne’ regi Stati, onde il ri- chiedente paghi bensí come se la lettera avesse avuto corso, ma soltanto nello Stato, non giá nei paesi esteri, non es- sendo conveniente che per una lettera diretta, per esempio, all’America, il mittente, ridomandandola, debba pagare l’in- tiera tassa fino alla destinazione, quando la massima parte della tassa sarebbe dovuta a uno Stato estero ii quale per la

  • (1)Valoredoi francobolli smaltiti nel. | 1851 Le 800000

l’ultimo triennio. +... +... +1 1853» 12741505 (1851» 48,008 82

Valore dei rifiuti nello stesso periodo ; 1852» 60,685 538 11853» 49,686»