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la poesia epica in roma 237

Odysseo (μετ´Ὁδυσσέα secondo il cod. Urbinate, secondo gli altri μέτ´Ὁδυσσέως «con Odysseo») fu il fondatore di Roma che così chiamò dal nome di una Troiana, Rome, la quale, seccata dall’andare in volta, consigliò alle altre donne di bruciare le navi. Secondo Callia, storico di Agatocle, questa Rome, Troiana sì e venuta in Italia con gli altri Troiani, ma non distruggitrice delle navi (se il silenzio è buon argomento), fu sposa a Latino re degli Aborigini e ne ebbe tre figli Romo, Romylo e Telegono (come si ricava da Syncello); e questi edificata una città le posero il nome della loro madre. Che cosa si ricava da queste leggende? L’ultima, di Callia, mostra la confusione e fusione di Odysseo con Latino, cui è attribuito il figlio di Odysseo; come un’altra, riportata pur da Dionysio1, confonde e fonde lo stesso Enea con Odysseo e con Latino, attribuendo a Enea, oltre Ascanio ed Euryleonte, per figli anche Romylo e Romo, de’ quali il secondo è da altri fatto figlio di Odysseo e Circe. Questa incertezza tra Odysseo ed Enea si mostra anche meglio nella storia dell’incendio delle navi; perchè le donne Troiane sono dette da Aristotele prigioniere degli Achei, da altri compagne e seguaci d’un Troiano, Enea. Ora se anche Aristotele non credeva che il condottiere di quei tali Achei che approdarono al Latinion, fosse appunto Odysseo, chi si può imaginare che credessero che fosse, se non lui, quelli donde Aristotele trasse il suo racconto e quelli che lo trassero da lui? Non vediamo anche nella leg-

  1. Tutte nel cap. citato sopra.