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30 La Canzone del Carroccio

e il conte reo da Panico e il cattano
di Baragazza, i re della montagna,
ch’hanno il lor covo in venti castellacci,
               20e rubano alle strade.

Pensano i Grandi: «O buoni callegari19
e bisilieri, non vi pesa in groppa
il nostro ferro? Il ferro a voi fa d’uopo
per ganci e graffi e raspe e seghe e morse.
25L’azza... vi resti, pei beccai per l’arti!
Ma quel ronciglio abbinlo i boattieri».
Il popol va, pensano ognuno e tutti:
«Conti, v’abbiam graffiato dagli scudi
l’orso e il leon rampante con la rosa,20
30e pinti su l’aquile nostre e i pardi.
Voi cavalcate dietro i gonfaloni
nostri, Colonna, Grifo, Angelo e Branca.
Ma voi covate sotto la gaiferia21
astio tra voi, spregio per noi cattivi.
35Tempo verrà che, ricchi noi, daremo
castella ai gufi e torri alle cornacchie.
Vi abbiamo preso l’azze e le corazze,
l’aste e gli scudi. Verrà tempo, e forse
per l’armi vostre vi darem le nostre:
               40pettini, cardi ed aspi».