Pagina:Pascoli - Traduzioni e riduzioni, 1923.djvu/40

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le ninfe del mare

Terribilmente gridava; e l’udì la sua madre, signora,
che nel profondo del mare sedea presso il padre vegliardo;
ecco, pur essa ululò; e le corsero intorno le dee,
tutte le figlie di Nèreo, che stanno nel fondo del mare;
v’era la Splendida, v’era la Florida, v’era l’Ondina,
tutte, le figlie di Nèreo che stanno nel fondo del mare;
ed era piena di loro la candida grotta, ed insieme
tutte battevansi il petto: intonava lor Tetide il pianto:
“Ora m’udite, o sorelle del mare, che tutte ben bene,
nell’ascoltare, sappiate le pene che ci ho nel mio cuore.
O me meschina! o in mal punto me misera madre di forte!
chè sì lo feci un figliuolo più bello e più forte che mai,
sopr’ogni eroe; che mi crebbe su su come giovane ramo;
ora, allevato che l’ebbi, come albero in vetta alla vigna,
ecco che ad Ilïo via lo mandai con i curvi navigli
per battagliar co’ Troiani, ed ecco non lo abbraccerò più,
a casa sua di ritorno, dove abita Pèleo suo padre.
Poi, fin che vivo mi resta e che vede la luce del sole,
soffre e si duole; e non posso, per quanto io ci vada, giovargli.
Pure v’andrò per vedere la mia creatura e sentire
qual passione gli venne, così dalla guerra lontano„.


la solita consolatrice

Questo parlato, lasciò la spelonca, e con essa le ninfe
piene di lagrime andavano, e l’onda all’intorno per loro
si divideva: poi quando elle furono a Troia zollosa,
sopra la spiaggia salirono in fila nel luogo, ove dense