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la capanna di achille

Alta capanna, la quale i Mirmidoni fecero al capo
con digrossati tronconi d’abete, e tesserono in vetta
lanuginoso falasco, da loro mietuto nei prati.


strano ospite

     Automedonte l’eroe con Alcimo, germe di Marte,
gli ministravano accanto. Da poco finia di cenare
esso, mangiando e bevendo, ed ancora avea presso la mensa.
Non fu veduto da quelli il gran Prïamo entrare: vicino
stette e toccò le ginocchia d’Achille e baciò quelle mani,
mani tremende, omicide, che tanti gli uccisero figli.
Come se un uomo, che preso d’orribile collera uccise
nella sua patria un altr’uomo, arrivò nella terra straniera,
nella dimora d’un ricco; stupore riempie chi vede:
tale il Pelide stupì alla vista di Prïamo divino;
gli altri anche loro stupirono e l’uno guardava nell’altro.


la preghiera del vecchio

Prïamo ancor lo pregava con queste parole: gli disse:
“Pensa a tuo padre, ricòrdati, o simile Achille agli dei,
ch’egli ha tant’anni, quant’io, sulla soglia crudel di vecchiezza.
Forse anch’intorno di lui qualche gente vicina lo preme,
nè c’è persona colà che gli storni quel male e quel lutto.
Ma certamente egli là nel sentire che tu sei vivente,