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Smisurato di forza, e di grandezza.
Come rapido turbo
D’impetuosa, subita procella,
Che tetti, e piante, e sassi, e ciò ch’incontra
In poco giro, in poco tempo atterra,
Cosi à un solo rotar di quelle Zanne
E spumose, e sanguigne
Si vedean tutti insieme
Cani uccisi, haste rotte, huomini offesi.
Quante volte bramai
Di patteggiar con la rabbiosa fera
Per la vita di Silvio il sangue mio.
Quante volte d’accorrervi, e di fare
Con questo petto al suo buon petto scudo?
Quante volte dicea
Fra me stessa. perdona
Fiero Cignal perdona
Al delicato sen del mio bel Silvio.
Cosi meco parlava
Sospirando e pregando,
Quand’egli di squamosa, e dura scorza
Il suo Melampo armato
Contra la fera impetuoso spinse,
Che più superba ogn’hora
S’havea fatta d’intorno
Di molti uccisi cani, e di feriti
Pastori horrida strage.
Linco non potrei dirti
Il valor di quel cane,