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Ma veggio, ò veder parmi
Colà posando in quel cespuglio starsi
Un non sò che di bigio,
Ch’à lupo s’assomiglia.
Ben mi par desso, ed è per certo il lupo.
Oh come è smisurato. ò per me giorno
Destinato a le prede, o Dea cortese,
Che favori son questi? in un dì solo
Trionfar di due fere?
Ma che tardo mia Dea?
Ecco, nel nome tuo questa saetta
Scelgo per la più rapida, e pungente
Di quante n’habbia la faretra mia.
A te la raccomando:
Levala tu saettatrice eterna
Di man de la fortuna e ne la fera
Col tuo nume infallibile la drizza;
A cui fò voto di sacrar la spoglia,
E nel tuo nome scocco.
Oh bellissimo colpo.
Colpo caduto à punto
Dove l’occhio, e la man l’ha destinato
Deh havessi il mio dardo
Per ispedirlo à un tratto
Prima, che mi s’involi, e si rinselvi,
Ma non avendo altr’arme,
Il ferirò con quelle de la terra.
Ben rari sono in questa chiostra i sassi,
Ch’à pena un quì ne trovo.