Pagina:Pastor fido.djvu/229

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   L’ira del ciel dopò tant’anni estinta?
   C.P.O figlia del gran Giove,
   O sorella del sol, ch’al cieco mondo
   Splendi nel primo ciel, Febo secondo
   Mon.Vindice dea, che la privata colpa
   Con publico flagello in noi punisci
   (Cosi ti piace, e forse
   Cosi stà ne l’abisso
   De l’immutabil providenza eterna)
   Poi, che l’impuro sangue
   De l’infedel Lucrina in te non valse
   A dissetar quella giustizia ardente,
   Che del ben nostro ha sete,
   Bevi questo innocente
   Di volontaria vittima, e d’amante
   Non men d’Aminta fido,
   Ch’al sacro altare in tua vendetta uccido.
   CP.O figlia del gran Giove,
   O sorella del Sol, ch’al cieco mondo
   Splendi nel primo ciel, Febo secondo
   Mon.Deh come di pietà pur’hora il petto
   Intenerir mi sento,
   Che ’nsolito stupor mi lega i sensi.
   Par che non osi il cor, nè la man possa
   Levar questa bipenne.
   Car.Vorrei prima nel viso
   Veder quell’infelice, e poi partirmi,
   Che non posso mirar cosa si fiera.
   Mon.Chi sà che ’n faccia al Sol, ben che tramonti,


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