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nesse incompiuta. Il colonnello voleva ad ogni costo che anche il suo cane, il suo fido amico che non lo aveva mai abbandonato durante la campagna nei combattimenti, godesse gli onori della posterità, e pretendeva che fosse dipinto dietro al suo cavallo. L’artista si ribellò, protestando che non avrebbe

Enrico Strada

mai consentito a deturpare la sua tela con simile eccentricità. Dopo molte trattative la povera bestia venne finalmente sacrificata!„

A noi pare, francamente, che il capriccio questa volta non fosse tanto del colonnello quanto del Palizzi: il quale, rifiutandosi di contentarlo, si rifiutava di fare quello che pur facevano i grandi pittori — il divino Leonardo in prima linea — i quali non isdegnavano di collocare, e cani, e animali meno nobili, magari nelle Cene degli Apostoli.