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eroismo e sacrificio 263

glioso vibra ancora nelle mie vene. Quel giorno chiamatemi!... Eccomi qua!... Quel sangue è vostro!

Nel dare una rapida occhiata allo stato di servizio di quel prode soldato, troviamo ch’egli salì tutta la scala militare nei bersaglieri. Che caporale volontario a 17 anni, nel 1848 guadagnò a Santa Lucia la prima Menzione onorevole; arrivando così, di scalino in scalino, fino al grado di colonnello. Nel 1849 combattè a Novara, e prese parte alla spedizione di Crimea. Nel 1859 a Palestro, col grado di capitano, ebbe la Croce di Savoja; e là, per voto unanime di tutti gli ufficiali del suo battaglione, gli
 
Pietro Brunetta a Borgovercelli.
 
fu votata la sola Croce della Legion d’onore, che il comando dell’alleato esercito francese a quel battaglione assegnava. Pietro Brunetta entra primo ad Ancona, si batte al Volturno: un’altra Medaglia d’argento viene ad arricchire il suo petto. A Gaeta, una palla borbonica gli traversa una coscia. Si vuol farlo ritirare... gronda sangue, ma continua a dare gli ordini per l’attacco. Camillo di Cavour, che s’interessava alla vita di questo bravo, scrive e telegrafa alla famiglia di lui, e vuole essere giornalmente informato de’ fatti suoi. Ma dove Pietro Brunetta traccia la pagina più fulgida, temeraria, della sua vita di soldato, è nei moti di Palermo del settembre 1866. Qui, dopo la guerra, lo incontriamo maggiore comandante il 24° bersaglieri; è qui che guadagna la Medaglia d’oro al valor militare; ed è qui che ora andiamo a trovarlo.