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re umberto al chievo 293

Un paio di giorni prima dell’arrivo di S. M. il Re, erano apparsi sulle mura a migliaia i manifesti. Primo in linea, fu naturalmente quello del sindaco di S. Massimo all’Adige, sotto la cui giurisdizione la frazione Chievo è soggetta. Notate che l’allora sindaco di S. Massimo, tempra antica di gentiluomo, anche nell’aspetto, godeva in Verona, la fama di clericale. Di lui si narravano cose grosse in fatto d’intransigenza; mentre, all’atto pratico, possiamo affermarlo, egli altro non è che un buon cattolico, ottimo padre di famiglia, e, sovratutto, un amministratore coi fiocchi.

Il manifesto diceva:



Concittadini,

“Domani, mercoledì, sarà fra noi Sua Maestà il Re.

Le ristrettezze economiche del Comune non permettono di fare all’Augusto Sovrano quell’accoglienza che esso meriterebbe e che sarebbe nei nostri desideri.

A tale difetto supplisca l’espressione cordiale e spontanea dei sensi di affetto e devozione che tutti proviamo verso il degno figlio del Re Galantuomo.

Sua Maestà arriverà in Chievo ad ore 5 del mattino.

S. Massimo, dal Palazzo Municipale, addì 26 luglio 1887.

Il Sindaco Gio. Bottagisio.„