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340 | parte seconda |
Come s’è detto, l’Alta Italia era rappresentata da due squadre: la Lombarda e la Veneta. Le quali vestivano un elegante costume, dovuto al buon gusto del marchese Lodovico Trotti Bentivoglio, già capitano di cavalleria, ufficiale d’ordinanza onorario di S. M. V. Emanuele; un altro soldato della patria di quelli antichi... e buoni.
A quella geniale festa nazionale non poteva mancare il valoroso capitano di cavalleria Malacchia Marchesi de Taddei — del quale ci siamo
da principio occupati — che aveva a Villafranca nel 1866, eroicamente difeso alla testa del suo squadrone, la vita di quel Principe amato del quale qui volle anche festeggiare le nozze.
Accanto al ritratto di S. A. il Duca d’Aosta, un altro ne spiccava: quello di un giovanetto marinaio, dai grandi occhi eloquenti e sereni, dall’ampia fronte, rivelatrice di una mente colta, equilibrata e forte, di un carattere adamantino; il ritratto di S. A. R. il Principe di Napoli, oggi Vittorio Emanuele III, Re d’Italia.
Ma ciò che a S. M. parve tornasse ancora più gradito, fu la vista del ritrattino di un bimbo, chiuso ancora nelle sue trine infantili, collocato