Pagina:Patria Esercito Re.djvu/418

Da Wikisource.
400 parte seconda

Lassù, dove cogli occhi della mente ci sembra ancora di vederla, dipinta in costume, dal pennello di Giuseppe Bertini, a cercare fra le nevi il bianco fiore delle Alpi.

Ahimè!... Ieri, su quelle vette eccelse, Margherita di Savoja rappresentava il sorriso d’Italia: oggi, vestita in gramaglia — stridente contrasto! — ne rappresenta il dolore!...

Ma ecco che, dalla addolorata madre, il pensiero ci conduce presso il giovane Re, figlio di Umberto e nipote di quel Grande di cui porta il nome. Seguiamone i passi sotto la silenziosa vôlta del Panteon, dove sono custoditi i resti mortali dei due primi Re d’Italia. Davanti a quelle due tombe noi lo vedremo, impavido e sicuro stendere la destra e giurare.... Giurare di mantenere incolume, grande e rispettata quella patria, che, per grazia di Dio e volontà di popolo, dall’avo e dal padre ereditava.

L’alto intelletto, le tradizioni della razza, la forte volontà sua, ci dicono che il giovane Vittorio Emanuele, nel fatale andare dei tempi nuovi saprà contrapporre agli arditi voli delle giovanili energie, la prudenza di una mente anzitempo matura, congiunta a una veramente ammirevole antiveggenza del cuore. Antiveggenza della quale diede eloquente manifestazione nell’atto più solenne della vita di un uomo; e specialmente nella vita di un principe; la scelta, cioè di Colei che doveva un giorno, cingere al suo fianco la corona d’Italia.

La scelta della propria compagna, per l’erede di un trono, quando in luogo delle egoistiche esigenze diplomatiche di Stato, sgorga spontanea da un’intima spinta del sentimento individuale, offre già una prova infallibile di quel tutto insieme di doti che sono garanzia della felicità avvenire di un popolo. Imperocchè siamo convinti che non può essere un buon Capo dello Stato quel Re, il quale non abbia saputo prima apprezzare, in tutto il loro valore, i tesori intimi della famiglia.

E, invero, questo principe che, volendolo, avrebbe potuto scegliere la sposa fra le pareti delle più potenti corti di Europa.... che cosa fa invece?... Ascende le vette del forte Montenegro, e va a scegliere per compagna della vita.... Elena — la dolce figlia di Milena — convinto che nessun’altra principessa, fosse pure nata da Re o da Imperatore, avrebbe potuto per nobiltà di sentimenti, per tradizionale coltura, per semplicità di costumi e di vita, meglio di Lei seguire alla Corte d’Italia, la traccia luminosa di Margherita di Savoja.