Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 1, Einaudi, 1961.djvu/263

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nel soprabito, verso la tenda. — Spogliati lí, vicino al fuoco. Io mi vesto.

Ginia guardò un’ultima volta la neve sui tetti e balbettò:

— Devo proprio?

— Avanti, — disse Guido. — Ci conosciamo.

Allora Ginia si spogliò vicino al fuoco, adagio, con un cuore furioso che la faceva tremare, e ringraziava nell’anima Amelia ch’era andata a vestirsi e non la vedeva. Guido tolse il foglio dal cavalletto e ne appuntò un altro. Ginia posava la roba a pezzo a pezzo sul sofà. Guido venne a riattizzare il fuoco. — Presto, — le disse, — altrimenti mi va troppa legna. — Coraggio, — le gridò Amelia da dietro la tenda.

Quando Ginia fu nuda. Guido la percorse adagio con gli occhi chiari, senza sorridere. La prese per mano, e gettò a terra un lembo della coperta. — Sali sopra e guarda verso il fuoco, — disse. — Ti copio in piedi.

Ginia fissò le fiamme, chiedendosi se Amelia era già uscita di laggiú. S’accorse che il riverbero le dorava la pelle e la mordeva. Allora sbirciò la neve sui tetti senza muovere il collo.

— Non coprirti con le mani. Levale su, come tenessi un balcone, — disse la voce di Guido.


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