Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 1, Einaudi, 1961.djvu/336

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— Se suonassi per vivere, capiresti qualcosa, — disse Amelio, buttando la cicca e stendendo la testa. Era magro, la gola sporgeva come un osso.

Ci ritornai mattine dopo. Mi piaceva quell’ora perché in casa non c’era nessuno. Si entrava in cucina toccando la porta, dicevo permesso, e mi trovavo nella stanza sempre fredda e spalancata.

Amelio stava al freddo per essere come sul corso. Quando non si appoggiava al gomito per spostarsi di peso sul fianco, aveva sempre il naso in aria a respirare. Io mi sedevo in punta al letto, per non premergli le gambe.

— Fa male?

Lui mi guardava senza batter gli occhi. Certe risposte non le dava. Era Amelio. Rispondeva cosí, stando zitto. Gli chiesi una volta se nessuno veniva a trovarlo. Lui mi mostrò con gli occhi un mazzetto di fiori in un bicchiere accanto al letto.

— Ti va bene, — gli dissi.

Fargli coraggio non sapevo. Mi pareva che avesse piú coraggio di me. Non parlava di quando sarebbe guarito. Non parlava di niente. Era Amelio. Io dicevo qualcosa; certe volte mi animavo, lui mi ascoltava, rispondeva a voce bassa.

— E non vai piú nei prati? — diceva.

— Mi dev’essere successo qualcosa. Non mi va piú la compagnia. Neanche il negozio non mi piace. Sarà che ho voglia di far niente, ma non credo. Tanta gente c’è al mondo, e tutti fanno, tutti vivono. Tu che eri sempre in movimento lo puoi dire. Serve a qualcosa stare in casa?

— Ma ce l’hai la ragazza?

— Cos’importa? La pianti e stai meglio.

— Dipende.

Perché facevo quei discorsi proprio con lui ch’era uno storpio? Non sapevo a chi farli. Me ne accorgevo solo dopo, per la strada, quando provavo quel sollievo a uscir dal chiuso, dall’odore di coperte e di sporco, dalla fatica di parlare. Allora mi vergognavo di aver detto che avrei fatto, avrei cercato, avrei girato, perché che cosa gl’importava tutto questo a lui ch’era uno storpio, inchiodato nel letto?

Una volta incontrai sul portone quella Linda che usciva. Mi diede un’occhiata e passò. Io salii adagio le scale per non arrivare che lui ci pensasse ancora, e dicevo «Se venivo un po’ prima, li


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