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24 La Colonia agricola di Giovanni Stella e la sua storia

e saccheggiare, e bruciare le case e quanto esisteva nella sede della Colonia. Ed ora sicuro del fatto proprio, ma non saziato volle aggiungere la derisione all’insulto, scrivendo una lettera ipocrita di condoglianza a Stella, ed avvertendolo, e facendolo caritatevolmente dai suoi Emissari avvertire dei nuovi pericoli, che minacciavano non solo lui, quanto tutti coloro che si trovavano a Schotel, e vi avevano base e coltivazioni. Da ciò è facile immaginare quanto grande fosse l’allarme, e la trepidazione di tutti, e se aumentasse l’irritazione ed il risentimento dello stesso Stella, e dei suoi più baldi amici, e però che non deve aver fatto meraviglia a nessuno dei conoscitori di tutto l’intrigo, se pochi giorni dopo Ioannes, fratello della donna di Stella, ed uno dei più fidi e galanti, ed interessato direttamente con tutta la sua famiglia nella faccenda, accecato dall’ira ricorresse al disperato e malaugurato espediente di attentare alla vita di Munzingher come fece mediante un colpo di fucile caricato con una palla di calibro a sei o sette grossi veccioni, esplosoli contro mentre a cavallo in viaggio faceva ritorno a Massauah.

Questo attentato accadde il 27 Settembre 1869 e fu il principio degli avvenimenti tragici che ne susseguirono poichè dopo pochi giorni lo stesso Stella forse per uno stravaso di bile fu assalito da congestione sanguigna al cuore ed al cervello, per la quale rimasto per due giorni paralizzato con le membra inerti ed immote, dovè miseramente soccombere e sulla notte del 20 8bre morì del tutto.

Ed il Bonichi rimasto solo di Europei fu costretto a seguire gli indigeni a Ciaciò, due ore distante dalle abitazioni di Schotel, e fissarsi con essi in mezzo ai campi coltivati per assistere e difendere le raccolte fino alla maturazione. E qui vivendo stentatamente di sola dura e fagioli e senza alcun conforto nè pure di medicinale fu attaccato da un corso di febbre intermittenti, da cui ancora non si è potuto perfettamente ristabilire.

E Munzingher gravemente ferito rimase a Keren per oltre tre mesi, ma superato dopo l’estrazione dei proiettili il pericolo di soccombere non respirava che odio e vendetta. Cominciò col prendere in ostaggio il padre del suo feritore, che atterrato da due colpi di fucili fattili tirare contro, erasi fuggendo rifugiato nell’interno del Tigré. Quindi accusò avanti Cassà e fece arrestare ad imprigionare Abutmeto imputandolo di aver consigliato ed istigato Ioannes a fare il colpo. Di poi condusse seco a Massauah qual prigio-