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Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/103

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capitolo secondo 95


spazio mi costringe a riassumere brevemente. Egli intendeva difendere la condotta del clero francese, biasimare quella dei liberali e degli insegnanti miscredenti della Università, ammonire il Governo, e sottrarlo ai perversi consigli e ritrarlo dal precipizio d’iniquità verso cui lo vedeva avviato. Rilevato e dimostrato, a suo modo, quindi, come il clero fosse in Francia vittima di una vera persecuzione, difendeva l’episcopato, battagliero per necessità e dovere di difesa, e affermava che «i vescovi son vescovi e fatti pei cattolici e per coloro che credono e non per coloro che non credono, ma essi non hanno autorità dalla legge, che riconosce la loro autorità in materia religiosa, essi hanno la loro autorità da Dio». (Mormorio).

E invocando gli esempli di san Basilio, che in nome dell’autorità ecclesiastica frenava l’audacia di Modesto, ministro imperiale, e quella di Fénelon che diceva ai principi: «non siete voi i protettori della Chiesa, è la Chiesa che protegge voi, il focoso oratore del clericalismo esclamava: «Ma a ciò i nostri avversari rispondono: Ma la Chiesa dunque è ancora al medio evo? È sempre, dunque, la Chiesa di Gregorio VII e di Bonifacio VIII? Buon Dio, si, o signori, è sempre la stessa: la Chiesa di Gregorio XVI è la stessa di Gregorio VII, come quella di san Gregorio VII era la medesima cosa di quella di san Gregorio il grande, di san Basilio, di sant’Ilario. Ah! lo comprendo, sarebbe più comodo che fosse altrimenti. Per noi, uomini di stato, sarebbe più comodo, lo comprendo, che la Chiesa potesse variar di dogmi, di diritti, di pratiche come i Codici e i tribunali! Non vi sarebbe in ciò che un piccolo inconveniente: la Chiesa cattolica non sarebbe più che una di codeste sètte religiose, che si trasformano di secolo in secolo, secondo l’ambiente in cui vivono. Chi ha cambiato adunque non è la Chiesa, ma la società: ed in ciò è il ridicolo di queste comparazioni ingiuste fra il passato e il presente, e le accuse addotte contro la Chiesa di voler intervenire oggi, come altra volta, negli affari umani. Se ella altre volte lo fece, fu perchè lo esigevano le circostanze e le condizioni della società, e perchè vi conveniva il mondo intero: ma cedere il governo delle anime, l’educazione delle anime, il diritto spirituale, ecco ciò che essa non fece e non farà mai».

E, dopo avere eloquentemente dimostrato, invocando le li-