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172 il processo di pellegrino rossi

voluto mai e in qualsiasi modo pregiudicare uno solo dei coinquisiti in causa.

E di qui le molte evidenti sue reticenze e le negative che, spesso, lo misero in cattiva posizione di fronte al Processante.

Ludovico Buti nutriva manifesto rancore contro il Grandoni e Felice Neri addirittura — come si è visto già — un odio profondo e ambedue — senza che il Grandoni lo sapesse o lo sospettasse — lo avevano, fin dai loro primi esami, gravemente compromesso.

Con tutto ciò, invitato nei primi suoi costituti a designare quali fra gli ascritti al Battaglione Reduci fossero i caldi e i turbolenti egli non volle nominare alcuno e non denunciò quei due; e solo quando si venne alle contestazioni e quando gli fu partecipato esser quei due fra i suoi accusatori, allora soltanto il Grandoni espose i fatti onde aveva origine l’astio del Buti e l’odio del Neri: ma nulla disse a carico del Buti, nulla a carico del Neri, il quale era fra i dodici o quindici più indiavolati contro il Rossi e decisi ad ammazzarlo e presso i quali egli, per un quarto d’ora, era andato perorando e scongiurando per dissuaderli dal delitto, come affermarono parecchi testimonii, tra cui il Buti stesso, gli agenti Tibaldi e Cimatti, i cittadini Corbò e Pelagrossi e il coinquisito Alessandro Testa.

Se il Grandoni fosse stato meno tenero dal punto d’onore, avrebbe potuto, dicendo la verità, unicamente la verità, salvare se stesso rispondendo al Processante, che lo interrogava proprio su quel suo affannarsi in mezzo a quel gruppo di ossessionati: si, io mi affannavo, perchè aveva udito e capito ciò che coloro si apprestavano a fare, mi affannavo per impedire l’efferata tragedia. Ma, siccome l’Istruttore gli avrebbe chiesto subito i nomi di quelli presso cui egli aveva perorato e scongiurato e siccome egli quei nomi non voleva a nessun costo pronunciare, preoccupato più del proprio onore che della propria salvezza, così quella verità non volle dire e non disse.

E, probabilmente e verosimilmente, per una uguale ragione di punto d’onore, per non compromettere una donna ma-