Pagina:Penombre.djvu/123

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a vittor hugo 121


Noi gli direm: siam nati ove trescavano
     I despoti stranieri;
     E ci sentimmo intemerati e liberi
     44Ne’ tuoi pensieri!

Noi gli diremo: abbiam sognato tanto,
     Cittadini del mondo, e al dubbio infitti
     Dell’avvenire;
     Abbiam veduto agli alleluia accanto
     Gli infiniti sospir dei derelitti
     50A Dio salire;

E una canzone di speranze impavide
     Ci ha volti al firmamento;
     E chi ci guida ancora in mezzo ai triboli
     54È il tuo concento!

Noi gli diremo: additaci la pietra
     Ove la bella tua defunta giace
     Presso lo sposo;
     Cui, nell’insonnia, sulla casta cetra
     Delirando, il tuo sacro invoca pace
     60Genio pensoso!

Deh quella pietra, quella pietra additaci,
     Padre di tutti noi!...
     Per le croci comuni e la memoria
     64Dei baci suoi!

Noi vi porremo un fior che non ha nome
     Fra quanti il cimitero ha vagheggiato;