Pagina:Penombre.djvu/127

Da Wikisource.

I






La bella mano gli posò sul crine
  E disse: — io vedo il tuo serto di spine,
  E sento l’onda che hai qui dentro ascosa,
  O mio dolce poeta, e son gelosa!

5Son gelosa de’ tuoi vaghi dolori
  Delle tue belle vendemmie di fiori,
  Sono gelosa della fantasia
  Che ti dilunga dalla soglia mia....

Oh, dimmi, i fantasimi
10Che sogni nei cieli;
Se posso, cingendomi
Di candidi veli,
Se posso evocarli,
Se posso imitarli!