Pagina:Pensieri e giudizi.djvu/27

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PENSIERI E GIUDIZI 9

le da Dio è come farla dipendere da sè stessa. La storia ci prova, da canto suo, che gli uomini sono buoni o cattivi indipendentemente da Dio e dalla fede che in esso hanno avuto. Si potrebbe anzi affermare che la bontà e la pietà vera sono spesso in ragione inversa della fede religiosa. Torquemada, come tutti i carnefici dell’umanità, commetteva i più atroci delitti in nome di colui che moriva sulla croce perdonando; Alfonso de Liguori in nome della castità si faceva maestro dei più sozzi peccati. I filosofi increduli, o atei addirittura, da Epicuro a Haeckel e ad Ardigò, sono stati i più innocenti e i più puri degli uomini.

In conclusione, le religioni si vanno sempre più purificando: si vanno, cioè, liberando dalla scorie dei secoli primitivi accostando alla scienza anche senza volerlo, e affermando anzi il contrario: è la forza intima delle cose, la vittoria lenta ma progressiva dell’uomo. Il quale si va finalmente persuadendo che la sua vita si svolge tutta qui, e qui sulla terra ha da cercare il suo miglioramento: e, per conseguire possibilmente la sua felicità, non solo è necessario valersi delle sue proprie forze, ma associare le proprie forze con quelle degli altri.

E questa associazione di forze, per ottenere il migliore bene possibile, non si potrà conseguire senza l’eguaglianza, la giustizia, la libertà, senza un equilibrio perfetto fra diritti e doveri. Conseguire questa intesa e questa universal fratellanza è l’ideale umano, che si va a poco per volta so-