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PENSIERI E GIUDIZI 21

tano gare ed invidie che degenerano in pettegolezzi; e aizzando col vituperio le ire e gli odi dei nemici, questi rendono più forti e più tenaci nelle opinioni loro.

Mezzi d’intendersi e di propagar le idee e i sentimenti propri non mancavano in tempi di nessuna libertà; ora questi mezzi abbondano e, appunto per esser soverchi, hanno perduto ogni loro efficacia; e le più alte questioni di libertà, d’indipendenza e di onore nazionale e che so io, diventano argomento di esercitazioni accademiche su per le gazzette, le quali, o si restringono nel campo della tesi generale, e allora non son temute da chi dovrebbe; o minacciano di portare la questione nel campo dei fatti, e allora sono sequestrate.

Nel primo caso lasciano il tempo che trovano; nel secondo fanno più male che bene alla causa della libertà.

Secondo me, i giovani che amino davvero la patria dovrebbero anzitutto intendere a fornirsi la mente di una seria e profonda cultura, ad alimentare nell’animo il fuoco di quegli ideali senza cui non sarà mai grandezza vera d’individui e di popoli, giacchè mancanza d’ideale significa mancanza di carattere.

La cultura della mente e la nobiltà dell’animo affratellano le generazioni contro tutto ciò che s’oppone al conseguimento dei nobili fini della vita; e quando l’ora è venuta, esse si trovano concordi sul campo e molto più uniti e più for-