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perchè non si tardasse più oltre nel definire gli accordi necessari fra i tre Ministeri interessati.

Insistevasi tanto maggiormente, nella lettera del 16 Marzo 1887, per avere dal Governo la promessa comunicazione del piano concordato, essendosi sparsa la voce che vi fossero già le trattative avviate per acquistare il Palazzo Capponi, con lo scopo di trasferirvi la Biblioteca Nazionale.

Ma, dopo tanti espliciti affidamenti che si erano dati al Comune di voler profittare del suo generoso dono, il 24 Ottobre 1887 dal Ministero della Pubblica Istruzione partecipavasi che il Ministro delle Finanze non stimava opportuno, in quel momento, di domandare l’approvazione di un progetto per l’assegno di un milione e mezzo.

Comunicata alla Giunta Municipale questa inattesa risposta, il 3 Novembre 1887 adottavasi una deliberazione nella quale erano richiamate le lettere ufficiali 23 Luglio, 17, 18 Settembre, 28 Dicembre 1885, 6 Gennaio, 20 Luglio, 7 Agosto, 9 Settembre 1886 e 30 Gennaio 1887; rilevandosi come in ciascuno di quei documenti fosse affermato, da parte del Governo, il proposito di costruire il nuovo palazzo della Biblioteca sull’area donata dal Comune.

Era fatta, al tempo stesso, la storia dei progetti ordinati dal Governo e sottoposti all’esame del Municipio, al quale fu pure domandato uno schema della Convenzione, perchè non si dubitasse nemmeno della serietà dei propositi che allo Stato premeva di attuare. E, dovendo partecipare al Consiglio la determinazione del Ministero, che rimandava sine die l’osservanza dei suoi impegni, la Giunta stimava che fosse venuto il momento di ritirare la concessione dell’area.