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l’acquisto delle lettere conservate da Gian Pietro Vieusseux, coi doni di quelli che appartennero a Felice Le Monnier, Luigi Fornaciari, Giuseppe Canestrini, Tommaso Corsi, Francesco Fontani; e nello scorso anno vi furono aggiunte le preziose carte lasciate da Raffaele Lambruschini, per la splendidissima offerta del Barone Giovanni Ricasoli-Firidolfi, che volle in tal modo significare il suo grato animo nel giorno in cui elevavasi in Firenze il monumento al glorioso statista di cui egli porta il nome.

Dal 1886 al Dicembre 1894 la nostra principale Biblioteca ricevè in dono, dall’estero, più di 12 mila pubblicazioni a stampa.

Ma, perchè si vegga chiaramente come l’antica sede sia divenuta inadatta, risalendo al tempo in cui furono iniziate col Comune le pratiche per la cessione dell’area, faremo un confronto numerico molto eloquente.

Alla fine del 1885 la Nazionale possedeva 15650 manoscritti, 364,195 volumi a stampa, 243,203 opuscoli e 6400 composizioni musicali.

L’inventario del gennaio 1899 fa, invece, ascendere il fondo della Biblioteca a queste cifre:

Manoscritti 18,322; stampati 1,009,032 (vol. 464,759 opuscoli 544,273); composizioni musicali 23,718.

Erano inoltre in possesso della Nazionale 282,234 lettere autografe e documenti scritti; 957 pergamene; 20,147 ritratti; 85,656 notizie biografiche (fogli volanti).

Per dare poi una precisa idea dei locali necessari al solo lavoro di catalogazione, rileviamo che dal 1886 a tutto il 1898 le schede preparate per i diversi Cataloghi furono 1,315,934, e che, per la ristrettezza della sala del Catalogo, non tutte sono state poste a servizio del pubblico.