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l’osteria dei buoni amici. 121

pel vino che avevano in corpo? — Te lo darò io il salasso, barabba!

Nel parapiglia si udì gridare: — Ahi! m’ammazzano! — E l’Orbo fu appena in tempo di buttar via la chiave con cui Tonino aveva rotto il capo a quell’altro, che il ragazzo, pallido come un morto, non sapeva da che parte scappare, e già si udivano gli stivali delle guardie.

Ai parenti andarono a dirglielo il giorno dopo, mentre la sora Gnesa disfaceva il banco, e la Barberina, fuori la baracca, guardava inquieta di qua e di là se spuntasse il fratello, perchè il padrone del caffè l’aveva mandato a cercare. Fu l’Adele, la ragazza del barbiere che era venuta a vedere se ci avessero ancora due soldi di ravanelli rossi, per dopo tavola, e l’aveva sentita in bottega. — Hanno ammazzato quel che vende i nastri in via San Vitto-