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l'ultima giornata 243

rono a un pelo di accapigliarsi coll’oste per alcune bottiglie che vedevano di troppo sul conto. Poi tutti uscirono all’aria fresca, nella notte ch’era già alta. L’oste stette un pezzetto sprangando tutte le porte e le finestre, facendo i conti sul libraccio unto. Poi andò a raggiungere la moglie che sonnecchiava dinanzi al banco, col bimbo in grembo. Le voci si perdevano in lontananza per la strada, con scoppi rari e improvvisi di allegria. Tutto intorno, sotto il cielo stellato, si faceva un gran silenzio, e il grillo canterino si mise a stridere sul ciglio della ferrovia.


Fine.