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60 il canarino del n. 15.

una gran confusione dalla tenerezza, le diede anche un bacio.

La Màlia non gridò: ma si mise a tremare come una foglia. Già non c’era avvezza, e la mamma per lei non stava in guardia. L’indomani, a testa riposata, Carlini era venuto a chiacchierare come il solito, spensierato e indifferente. Ma la poveretta si sentiva sempre quel bacio sulla bocca, col fiato acre di lui, e vi aveva pensato tutta la notte. Allora in principio di primavera, come se quel bacio fosse stato del fuoco vivo, Màlia cominciò a struggersi e a consumarsi a poco a poco. La mamma ripeteva alla sora Carolina e alla portinaia della casa accanto che il male le saliva dalle gambe per tutta la persona. Il medico glielo aveva detto.

Il marzo era piovoso. Tutto il giorno si udiva la grondaia che scrosciava sul tetto