Pagina:Percoto - Sotto l'Austria nel Friuli, 1918.djvu/69

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chi ci ha lasciato la vita e chi qualche membro come me. Quel ricco bottino che ci facevano passare dinanzi agli occhi della fantasia era un’abietta invenzione per farci andar lieti incontro alla morte. Ma benché conciato come vedete, posso dirmi fortunato se la racconto, perchè io credo d’essere il solo vivo di questo paese: gli altri, ragazze mie, sono tutti andati all’inferno. —

La Mariuccia diede un grido, e poi chiese con ansia angosciosa:

— E Vigi? il mio Vigi?... Ah, se l’avete veduto morire, riferitemi almeno le sue ultime parole! —

E nella disperazione s’era inginocchiata, e protendeva le mani tremanti come per implorare che parlasse.

— Siamo stati sempre insieme, e pur troppo l’ho veduto morire — rispose il mutilato. — Ma se non vi calmate un poco, povera ragazza, io non vi dirò altro, perchè mi parrebbe una crudeltà. —

Ella allora raccolse tutte le sue forze, le sue lagrime prorompenti, e muta e fredda come una statua, stette in ascolto.

— Fu nello stesso giorno — continuò il giovane mutilato. — Ci caricarono tutt’e due sul medesimo carro: io fui portato all’ospedale, lui mori per la strada. Il primo battesimo del fuoco l’avevamo avuto sotto Treviso, e non ne eravamo rimasti troppo sodisfatti, quantunque per quella volta il nostro reggimento l’avesse scapolata bella; ma a Vicenza fu un altro paio di maniche. Quei maledetti ribelli facevano tonare i cannoni in modo tale, che la fregola del ricco bottino ci passò subito. Vedevamo tornare indietro continui convogli di feriti; e chi versava sangue, chi pregava, chi bestemmiava, e i ca-