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Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/92

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quai parole dalla donna intese, Io sono più che certa, al marito rispose, se tu lasci à me fare, di dover questo secreto tantosto palesarti; à cui havendo egli detto, che ove ciò havesse saputo investigare, nell’avenire lieta, et felice vita harrebbono passata, si dispose ella colla moglie dell’oraffo, con cui alcune fiate usar solea, una stretta domestichezza fare, facendosi à credere con tal mezzo di agevolmente poter il disiderio suo ottenere. onde più fiate alla oratione dinanzi al Leone ritrovatala, di diverse cose insieme divisando, le venne à dimostrare in quanto felice stato ella si ritrovasse, essendo moglie di huomo al signore per lo molto valor suo tanto grato, poscia la bellezza del Leone considerandole, una sol cosa, dissele, io sento à si eccellente opra opporsi, laquale essendo in ogni sua parte di tanta perfettione, pare, che per non potersi cotesto animale pesare, in se contenga alcun difetto, del quale ove mancasse, certo è, che nel nostro Hemispherio altr’opra à quella somigliante non si ritrovarebbe. le quai parole havendo alla moglie dell’oraffo alcuna noia recata per non poter intendere, che nel Leone del suo marito fatto difetto alcuno si contenesse, alla donna rispose, che, come che gli altri cotal oppositione gli facessero, era ella nondimeno certa, che ’l marito suo l’harrebbe anco saputo pesare; Et, ove un altra fiata, dissele insieme ci ritroviamo, spero di poter voi di cotal dubbio trarre: et à casa ritornatasene, la notte con disiderio aspettava, facendosi à